Il 2 giugno 2015 si è svolto il consueto pellegrinaggio degli adulti dell'Azione Cattolica della nostra diocesi. Quest'anno l'equipe diocesana del settore adulti ha pensato di organizzare un pellegrinaggio presso il Santuario della Madonna della Catena a Laurignano, in provincia di Cosenza. Lì siamo stati accolti dai Padri Passionisti, che ci hanno mostrato il santuario, con i suoi affreschi, e ci hanno illustrato la storia della devozione alla Madonna della Catena.
Una tradizione orale fa risalire l’origine del culto di Maria SS. della Catena ad un miracolo, avvenuto nel 1301 presso una sorgente della periferia di Laurignano. Il cieco Simone Adami, assopito presso una sorgente, sente in sogno la voce di una signora che gli sussurra: “Lavati alla fonte e vedrai”. Si desta, si lava e con grande meraviglia si accorge di vedere. Quella signora si rivela poi come la Madonna, poiché in seguito Simone è invitato dalla stessa a recarsi nel boschetto vicino, dove trova tra le pareti di una chiesetta semidistrutta, proprio un‘immagine raffigurante proprio la medesima Signora che gli era apparsa in sogno con la catena tra le mani e lo aveva beneficato con il dono della vista. La storia documentata del Santuario comincia nel 1831 con l’arrivo a Laurignano di Fra Benedetto Falcone, nativo di Grimaldi, in provincia di Cosenza. Egli si ritira a vita solitaria nel romitorio di S. Maria. In seguito ad apparizioni riprende, dopo secoli di silenzio e abbandono, il culto della Madonna della Catena. Fonda anche una pia unione di eremiti con l’intento di propagare la devozione mariana. Edifica, in seguito, nel luogo dove attualmente è ubicato il Santuario, una chiesa con annesso romitorio per i suoi religiosi e vi trasporta il quadro della Madonna. Dopo la morte di Fra Benedetto, avvenuta nel 1866, la società degli eremiti, perduta la guida, progressivamente si sfascia e nel Santuario entra la desolazione e l’abbandono. Nel 1906, l’Arcivescovo di Cosenza, Mons. Camillo Sorgente, affida il Santuario ai Missionari Passionisti. Con la loro venuta il Santuario registra uno sviluppo progressivo. La piccola chiesa di Fra Benedetto, incapace di accogliere i numerosi pellegrini, è abbattuta ed è costruita una chiesa più ampia, splendida di marmi e decorazioni artistiche, che vede tanti devoti accorrere da tutta la Calabria e anche da altre Regioni.
Nel Santuario ci siamo incontrati con un gruppo di Azione Cattolica della diocesi di Otranto ed insieme abbiamo celebrato la Santa Messa. Dopo il pranzo durante il quale abbiamo condiviso le prelibatezze cucinate dalle cuoche delle varie parrocchie partecipanti. siamo ripartiti, dopo aver incontrato Sua Eccellenza Monsignor Salvatore Nunnari, vescovo emerito della diocesi di Cosenza - Bisignano. Dopo una breve sosta ci siamo recati a Paravati per giungere nel luogo in cui visse e morì Natuzza Evolo. Lí siamo stati accolti da Padre Giuseppe, che ci ha fatto visitare la nuova chiesa in costruzione; una chiesa che, della sua struttura, ripropone l'immagine accogliente della Madonna raffigurata nella statua che si trova a Paravati. In particolare vi è una vetrata sul tetto che, partendo dal luogo in cui sarà posta la tomba di Natuzza, mostra una serie di Santi cari a Natuzza; la struttura della vetrata invita, come diceva lei, a non guardare a lei ma a Gesù e alla Madonna. Nel viaggio di ritorno, i canti e il suono della chitarra hanno accompagnato una comitiva un po' stanca ma lieta di aver trascorso una giornata all'insegna della preghiera e della condivisione fraterna. Vi aspettiamo a tutti agli appuntamenti estivi diocesani.
Domenico Costantino